destionegiorno
|
Nella mia alquanto lunga vita ho avuto, e ho tuttora, tre grandi amori: la musica, la fotografia e la scrittura, ma le poesie mi hanno sempre messo in ansia. Al solo pensiero di dover cancellare una parola, una virgola, un segno di punteggiatura, sudo freddo. Mi sembra di abbandonare dei figli miei, ... (continua)
|
Sei figlio della rabbia,
bimbo mio,
della nostalgia di casa,
della voglia di tornare
e non poterlo fare.
Italiano in terra straniera,
tra sputi, stenti e miseria,
voleva darti un futuro migliore,
tuo padre che ti amava.
Voleva donarti
tutti i... leggi...
|
Al tuo primo pianto
t'ho creduto.
Melodica scala cromatica
in un crescendo
di note salate,
le tue parole disperate.
Al tuo secondo pianto
t'ho desiderato.
Accordi geniali, appassionati,
armoniche onde
d'ispirato canto,
allo specchio... leggi...
|
Hai spiato con cura il mio cuore.
Con pazienza hai scucito i miei sogni.
Hai indossato i miei sentimenti,
rubando, ingannando, vivendo
una vita che non ti appartiene.
Mi hai spogliata
perfino del nome e,
travestita da candido agnello,
hai... leggi...
|
La marionetta
si agita
tra le dita
del suo burattinaio.
I movimenti
disarticolati,
le braccia,
le gambe
disossate,
incontrollate...
La testa
piegata
sul corpo
oscilla
qua e là
senza ritmo
né danza.
Mangiafuoco
si... leggi...
|
|
Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilità o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla. |
Questa poesia è pubblicata anche nel sito RimeScelte |
Nemesis Marina Perozzi
| Stanotte
ti avrei divorato subito,
senza pensare
a mortificar
la carne.
Il tuo corpo,
nudo,
abbandonato
tra lenzuola sfatte,
offerto
alla mia famelica
bramosia
della tua carne,
assaporando
l’attimo in cui
ti avrei goduto.
Avresti chiuso gli occhi,
offrendoti inerme
alla passione sfrenata
che mi dominava,
lasciandoti derubare,
svuotare,
prosciugare.
Stanotte
ti sarei scivolata addosso,
velenoso aracnide,
pronta a morderti
di piacere.
Istanti sublimi di morte,
nell’orgasmo trattenuto,
prolungato,
ripetuto.
Riemergere
dal vortice
Impregnata di te.
Ascoltare
il battito regolare,
il ritmico respiro
del tuo corpo
esausto,
consumato
tra le lenzuola sfattte.
Insaziabile, mordace amore,
che sopra di te volteggia,
prenderò la mira,
decisa a riaverti,
per ubriacarmi di te,
per rivederti morire
e rinascere ancora,
tra le mie braccia.
Mio. |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
Se vuoi pubblicare questa poesia in un sito, in un blog, in un libro o la vuoi comunque utilizzare per qualunque motivo, compila la richiesta di autorizzazione all'uso. |
Non ci sono messaggi nella bacheca pubblica dei lettori. |
Sei un lettore? Hai un commento, una sensazione, un'espressione da condividere con l'autore e gli altri lettori? Allora scrivilo e condividilo con tutti! |
|
Non ci sono messaggi in bacheca. |
|
|